Il dilemma del modulo bianconero

Il 24 maggio 2010, viene presentato alla stampa il nuovo allenatore della Juventus, Luigi Del Neri, reduce da una grande annata in quel di Genova sponda Sampdoriana.

Del Neri è un integralista del 4-4-2, modulo con qui gioca da quando è arrivato in seria A nel 2001 alla guida del Chievo dei miracoli.

Molti tifosi della Juve, compreso il sottoscritto, si chiedono quale modulo giocheremo la prossima stagione, in questo ariticolo cercherò di ricostruire e dare un senso logico agli avvenimenti di mercato e alle poche interviste rilasciate da mister Del Neri in questo ultimo mese.

Chi ben ricorda, Del Neri rilasciò un intervista, pochi giorni dopo la presentazione, in cui disse che il suo modulo preferito, neanche a dirlo è il 4-4-2, però aggiunse che non avrebbe disdegnato una variante e quindi scendere in campo col 4-2-3-1.

A queste frasi aggiungiamoci gli acquisti di Pepe dall'Udinese e Martinez dal Catania ed abbiamo un esterno che può giocare sia nel 4-4-2 che nel 4-2-3-1, mi riferisco a Pepe, invece Martinez nell'ultima stagione ha giocato da esterno offensivo in un 4-3-3, quindi la sua posizione ideale in campo sarebbe quella di esterno d'attacco in un 4-2-3-1 oppure di seconda punta in un 4-4-2.

Oltre a queste considerazioni aggiungiamoci le continue (auto)conferme di Amauri e del suo agente, aggiungiamoci le frasi dette in un altra intervista dallo stesso Del Neri, nel quale rivela che Krasic è ancora un obbiettivo di mercato e che Iaquinta lo considera una seconda punta.

Ora che il quadro si è formato possiamo tirare le nostre considerazioni, sarà una Juventus che punterà sicuramente sul 4-2-3-1, ma sono stati presi giocatori che possono ricoprire benissimo anche il più classico 4-4-2.

Ad alcuni tifosi Juventini ovviamente può anche non importare con quale modulo scenderemo in campo, ed infatti hanno ragione, però tutti i tifosi bianconeri sono d'accordo su una cosa vogliono vedere bel calcio, vedere giocatori sputare sangue sul campo per la maglia e magari vedere alzare al cielo qualche trofeo.

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